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Ulisse è ritornato...in edicola.

  • Writer: Carlo Colombo
    Carlo Colombo
  • May 5, 2021
  • 2 min read

Ulisse è ritornato nelle edicole in questo mese di marzo 2021. Il Corriere della Sera ha lanciato un’iniziativa editoriale che prevede l’uscita di trenta volumetti dedicati ai “Grandi miti greci”. Credo che non sia un caso che il ruolo di capostipite sia toccato proprio ad Ulisse. Il suo successo è quello che resiste di più nel tempo, da più tempo e ancor’oggi riscuote il maggior consenso tra i miti che affascinano il mondo occidentale.

Qual è il segreto di Ulisse?

Ulisse è il primo uomo moderno, un uomo che sentiamo vicino alla nostra esperienza.

Fisicamente è piccolo di statura, ma largo di spalle, a volte un po’ goffo nei movimenti e leggermente claudicante: verrebbe da dire uno che potrebbe passare inosservato. Ma il re di Itaca è un bravo atleta, capace di primeggiare nella lotta, nella corsa e, soprattutto, nel tiro con l’arco. Tutte queste qualità non sono però nulla rispetto al suo vero punto di forza, vale a dire l’intelligenza pragmatica.

Che cos’è?

È un tipo particolare di intelligenza che si manifesta nel non tirarsi indietro, nell’aderire a tutte le situazioni dell’esistenza, nel valutare velocemente i tempi e i modi, nel saper aspettare e cogliere il momento più adatto per l’azione. Sa dominare, rimandare le sue emozioni, è dotato di autocontrollo. Riesce a vedere, anzi a prevedere, le cose che accadono, come se le stesse osservando dall’alto di una collina.

Ulisse è anche l’uomo dalle mille astuzie, un uomo che sa fingere e mentire. Lo fa all’inizio, quando si finge pazzo per non partire per la guerra di Troia. E lo fa in tante altre occasioni, ma sempre per uno scopo ben preciso, nobile. Ad esempio, quello di salvare i suoi compagni da morte sicura nella spelonca di Polifemo. E se Troia è stata presa grazie alle sue astuzie e non alle armi, quando inizia il suo ritorno verso Itaca deve misurarsi con situazioni e avversari nuovi più temibili, più imprevedibili.

Ulisse potrebbe divenire immortale grazie alla dea Calipso, ma preferisce rimanere padrone del proprio destino e ritornare alla sua terra rocciosa e povera, abbracciare i suoi affetti.

Questa decisione è proprio quella che lo rende un mito. La scelta della mortalità, apparentemente incomprensibile ai più, è la vera scelta eroica. Ulisse vuole raggiungere l’immortalità attraverso la mortalità, accettando la fragilità della vita. Il limite scelto consapevolmente lo rende eroe. Penelope, Itaca e tutto il resto, diventano immortali proprio perché l’uomo vuole lottare per loro.

Scaturiti all’alba della nostra storia, dalla fantasia, dall’immaginazione di un popolo i miti greci, attraversando ogni epoca successiva, sono arrivati sino a noi. Il mondo simbolico che arriva a noi dai miti è uno specchio dell’esperienza psichica e svela i meccanismi che si trovano nella profondità della nostra mente. Entriamo, dunque, nel labirinto del mito per entrare appieno nel labirinto della nostra mente. Poi ne usciremo migliori di come siamo entrati e con qualche consapevolezza in più.

 
 
 

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