Proviamo a fare una sintesi? Un viaggio nel tempo: terza tappa.
- Carlo Colombo
- Mar 17, 2021
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Updated: Mar 24, 2021
Nei precedenti articoli, abbiamo visto che il cammino intrapreso dalla fisica, per arrivare alla piena comprensione della natura del tempo, è ancora molto lontano dalla linea del traguardo finale. È vero che molte tappe sono state raggiunte, molti progressi sono stati compiuti. Per certi versi, possiamo però dire che siamo solo agli inizi. Non perché i risultati finora conseguiti non siano importanti. Ma perché tanto più si arriva a nuove scoperte, tanto più si è stimolati ad andare avanti. Cosa che capita spesso anche a noi.
Ogni studioso è positivamente ossessionato dal voler riscrivere un nuovo finale, più completo del precedente. Pur consapevole, che non sarà quello definitivo. Ogni volta la nuova versione aiuterà a farci un’immagine, una descrizione migliore del mistero dell’universo, con nuovi particolari inediti, prima sconosciuti. La fisica è costantemente in cammino, in evoluzione nelle sue teorie, nelle dimostrazioni su come funziona il mondo in cui siamo immersi.
Tutti noi consci di questi dubbi, cerchiamo di “abitare il nostro tempo”. Portare avanti la nostra vita, di occuparci del presente. Quando prendiamo consapevolezza del momento, dell’istante, stiamo prendendo cura di tutto il tempo della nostra esistenza.
È nell’attimo presente che, con il nostro pensiero, la nostra azione, creiamo il nostro futuro, il nostro destino. Intanto, più o meno consapevolmente, stiamo modificando anche il nostro passato. O meglio, quella realtà interiore che percepiamo come il nostro passato.

Per comprendere perché tutto ciò accade dentro di noi, basta ascoltare un brano di musica. Il tempo dell'ascolto è il presente della musica.
La musica suonata, ascoltata non può dissolversi nel passato. Il suo tempo è un "presente eterno", unisce l'essere e il non-essere del tempo. Trascende il tempo di chi ascolta, come se quell'attimo, in un certo senso, si conservasse per sempre. Forse che questa possa essere l’unica sintesi possibile?
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