"La piuma" di Giorgio Faletti. Una fiaba da leggere e rileggere.
- Carlo Colombo
- Mar 22, 2021
- 3 min read
Updated: Apr 7, 2021
“La piuma” è stato pubblicato nel maggio 2015 a cura di Baldini + Castoldi. Giorgio Faletti si era accomiatato dal suo pubblico quasi un anno prima. Non è un giallo, né un thriller, semplicemente una favola contemporanea sul significato dell’esistenza e della sua fine.

È il volo leggero di una piuma…
La vediamo posarsi sul tavolo dove il Re di Mezzo Mondo e il Generale stanno elaborando strategie per la conquista dell’altro Mezzo Mondo, noncuranti di chi poi dovrà combatterla: “Sono semplici soldati. La loro perdita non è nulla in confronto di quello che avremo in cambio”. Il Re, con quella piuma avrebbe potuto firmare la pace, ma era troppo occupato con la sua guerra per accorgersene…
La piuma poi, assiste ai tentativi del Curato di intercedere, a favore dei contadini, con il Cardinale privo di fede. All’osservazione del Curato che ai contadini, a furia di subire le decime, non sarebbe rimasto quasi nulla da mangiare, il Cardinale risponde che: “Una consapevole mortificazione della carne, attraverso il digiuno è una strada che allontana l’uomo dalla bestia che è in lui e lo avvicina maggiormente a Dio”. Il Cardinale torna davanti all’altare di devozione, tutto d’oro e d’argento, che si era fatto costruire nella sua stanza per essere più vicino a Dio…
Anche la Ballerina innamorata dal cuore infranto per la lettera d’addio del suo Amore Segreto, asciuga furtivamente le sue lacrime perché lo spettacolo, come tutti i riti, va celebrato nonostante tutto. È così occupata a seguire la musica con il corpo, a seguire con la mente il suo amore perduto, da chiudere completamente la speranza di un amore nuovo. E così, anche lei non vede la piuma…
Dal Teatro la piuma vola via e si ritrova nella stanza della Donna di Tutti mentre sta per riceve il Cavaliere nella sua alcova. Una borsa di monete cade sul marmo. Ha un suono tintinnante, tanto da far intendere che l’amore del Cavaliere è abbastanza ricco da poter essere corrisposto per qualche ora. Mentre la Donna di Tutti chiude la finestra, per attenuare la luce…fa volar via la piuma dal davanzale.
In questo spaccato di varia umanità, tutti questi personaggi sono schiavi dell’apparire e non dell’essere, sono concentrati esclusivamente su se stessi per potersi accorgere della presenza della piuma. La ignorano proprio perché immersi nei loro pensieri, problemi, progetti, giochi di potere. Le loro grottesche e deformanti sembianze, ben esprimono questo loro sentire, grazie alle tavole illustrate da Paolo Fresu, pittore, scenografo, scultore. Nonché coetaneo e amico di Faletti.
Ecco, infine, la nostra piuma presso l’Uomo del Foglio Bianco che si sente inerme per le risposte che non può avere, fino al punto che non riesce a formulare nemmeno le domande. Sfiduciato, ma ancor attento alle tante sfumature della vita, è l’unico ad accorgersi di lei, della piccola piuma. E, finalmente, il volo della piuma diventa il suo cammino …
Lascio, a questo punto a te che stai leggendo, scoprire come l’Uomo del Foglio Bianco si dota di ali e vola teso in un vento che ora gli offre tutte le risposte a cui aveva sempre anelato, perché era stato l’unico a capire quello che nessuno aveva compreso: una piuma è fatta per volare.
Credo proprio che Faletti abbia scelto di interpretare il suo ultimo personaggio, l’Uomo del Foglio Bianco, consapevole dell'avvicinarsi della sua fine, per raccontare la sua storia e per salutarci dalla nuvola in cui si è adagiato e da dove ci osserva.
Mi piace anche pensare che si sia portato con se un cesto enorme di paglia con numero infinito di piume bianche e che, ogni tanto, ne affidi qualcuna al vento. Con la speranza sottile che quaggiù, come è successo a lui, almeno uno di noi se ne accorga.
Ciao Giorgio!
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