E' sempre l'ora di un brainstorming. Se fatto bene! (Creatività 4)
- Carlo Colombo
- Apr 21, 2021
- 4 min read
Updated: May 3, 2021
L'espressione brainstorming, normalmente tradotta con “tempesta di cervelli" è una tecnica di gruppo, per generare idee creative, utili alla migliore comprensione, soluzione di un problema valorizzando i diversi punti di vista dei partecipanti. Il metodo iniziò a diffondersi nel 1957, negli Stati Uniti d’America, grazie al suo inventore Alex Osborn, famoso pubblicitario.
Consiste, essenzialmente, nell'organizzare una riunione, in cui ogni partecipante propone liberamente soluzioni di ogni tipo (anche strampalate, paradossali o con poco senso apparente) al problema, senza che nessuna di esse venga minimamente censurata.
Il punto centrale del processo, da sottolineare sempre in ogni occasione, è pensare a quante più idee possibili. Evviva il numero! La critica e la selezione delle idee proposte interverrà solo in un secondo tempo, terminata la seduta di brainstorming.

Il risultato principale di una sessione di brainstorming può consistere in:
una nuova e completa soluzione del problema;
una lista di idee per un approccio ad una soluzione successiva;
una lista di idee che si trasformeranno nella stesura di un programma di lavoro per trovare, in seguito, una soluzione.
"Il metodo dell'assalto mentale" non manca certamente di pareri critici da parte di numerosi studiosi. Tuttavia rimane una tecnica molto comune e popolare, usata in un gran numero di momenti nella vita delle aziende e non solo. Vediamo quali sono le caratteristiche affinché un brainstorming possa essere definito tale, e non sia un tentativo di far prevalere la propria idea o altro ancora.
Il brainstorming è un gioco in cui ognuno di noi si sente libero di partecipare e di:
· esprimere liberamente ogni idea, tutte le idee che gli passano per la testa;
· evitare ogni tipo di ironia o critica (evitare le frasi killer, del tipo “già fatto”, “costerebbe troppo”, “non può funzionare”);
· produrre idee in gran quantità, anche se semplici o apparentemente banali, evitare l’autocensura;
· accettare le associazioni di idee che nascono dalle interazioni verbali;
· esprimere le proprie opinioni, in modo sintetico e concreto.
Vediamo le regole da rispettare. Sì, perché anche la creatività è fatta di regole per funzionare meglio.
Numero dei partecipanti: il numero ottimale è 12, ma una riunione può funzionare da 6 a 15 persone. Meno di 6 si finisce per discutere, più di 15 non c’è molto spazio per i singoli contributi. Meglio, infine, se i partecipanti sono eterogenei tra di loro.
Durata: 30 minuti sono più che sufficienti. Il range può andare dai 20 ai 45 minuti. Meglio di mattina, iniziare la riunione alle 9 può essere ragionevole e più produttivo. A volte sono necessarie più riunioni con lo stesso gruppo di persone o gruppi diversi.
Riscaldamento: è sempre utile prima di iniziare la riunione vera e propria fare un po’ di riscaldamento, come nello sport:bastano dieci minuti. L’obiettivo è mostrare che tutti possono intervenire liberamente, ogni idea è ben accetta, si esclude ogni valutazione. Si possono proporre questioni semplici, originali: la forma del rubinetto nella doccia; il prezzo giusto per i biglietti dell’autobus; riprogettare il cucchiaino da caffè; migliorare la funzione del tergicristallo dell'auto, ecc.).
Moderatore: come suggerisce il nome stesso deve guidare la riunione, senza controllarla. In ogni caso, è un suo compito bloccare le persone che stanno criticando le idee degli altri. Controlla che non parlino tutti insieme. Lascia libertà di intervenire, non deve chiedere ai singoli di parlare, ognuno parla quando vuole. Controlla che il verbalizzante scriva le idee che emergono. Se lo ritiene necessario, può riassumere l’idea di un partecipante. Riempie i tempi vuoti proponendo dei suggerimenti, oppure chiedendo al verbalizzante di rileggere quanto scritto. Mantiene focalizzati i partecipanti sul problema centrale. Tiene il tempo, inizio e fine della riunione.
Verbalizzante: deve scrivere rapidamente, in modo chiaro così che le idee riprese anche a distanza di tempo risultino intellegibili. Nel dubbio che sia una ripetizione, scrivere lo stesso: i doppioni si possono escludere successivamente. Mentre se non scrivo, le idee sono perse per sempre. Ricordarsi che ciò che viene scritto deve essere visibile a tutti, pertanto è necessario avere delle lavagne o appendere alle pareti un numero adeguato di fogli.
Supplemento d’azione: è del tutto fisiologico che, dopo la fine della riunione, i partecipanti continueranno ad avere idee sull’argomento. Ogni singolo contributo potrà essere raccolto successivamente, ad esempio inviando una mail. Il moderatore solleciterà i partecipanti ad inviare nuove idee entro le 24 ore successive.
La riunione di valutazione: dopo la fase divergente, passiamo alla seconda fase, detta convergente, in cui le idee vengono selezionate e valutate al fine di individuare e condividere quelle più interessanti. Le proposte emerse vengono sottoposte ad un processo di rielaborazione, di approfondimento, di revisione da parte del gruppo con l’obiettivo di poterle tradurre in idee più realistiche e realizzabili. In molti casi, si decide di affrontare tale fase di valutazione con un gruppo diverso di soggetti, di norma più esperto. Ogni idea viene considerata sottoponendola, ad esempio, al vaglio dell’utilità.
Si possono classificare le idee, suddividendole in quattro possibili elenchi:
utilità diretta;
approccio interessante;
esaminare ulteriormente;
scartare.
In sintesi, alcune idee potranno essere trasformate in soluzioni originali e creative per un problema, altre porteranno alla creazione di ulteriori idee, altre ancora non porteranno a nulla. Ricordiamoci che l’importante è lasciare libera la nostra mente lasciando fluire le idee. Solo in seguito ci sediamo per valutarle e iniziare a lavorare su quelle che riteniamo possano essere le migliori.
Quando possiamo usare il brainstorming?
Mi verrebbe da rispondere, sempre. Tutte le volte che siamo alla ricerca di nuove idee.
“Si vabbè, ma bisogna essere un gruppo..” potreste obiettarmi. E avreste quasi ragione.
Volendo, c’è anche una variante individuale: si chiama freewheeling, pensieri “a ruota libera”. Valgono le stesse regole che ci siamo dati per il brainstorming. Se non avete una lavagna a fogli mobili, usate semplicemente dei fogli di formato A3, se non li avete unite due fogli A4 e se non avete neanche questi, andate a comprarli. (Anche la creatività ha un prezzo).
Il tutto stimola e alimenta la nostra creatività. Grazie alla scrittura e al disegno, il cervello viene attivato in modo più vario e profondo che non quando ci mettiamo a scrivere al computer. Per il disegno, vale anche scarabocchiare, attrezziamoci con matite colorate: sono più stimolanti. E, se poi, conosciamo le mappe mentali, usiamole.E se non le conoscete, vale la pena di vedersele.
Buon lavoro!
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