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Di quanti Like abbiamo bisogno ogni giorno?

  • Writer: Carlo Colombo
    Carlo Colombo
  • Mar 17, 2021
  • 2 min read

Updated: Mar 30, 2021

È raro, rarissimo, se non impossibile, incontrare qualcuno che non sia iscritto ad almeno un social. Se ciò accade, pensiamo che abbiamo di fronte una persona eccentrica o, peggio, asociale. Ormai i social network sono un momento importante del nostro quotidiano. Condividere le cose che ci piacciono, quello che pensiamo o facciamo sui social network procura un importante vantaggio emozionale. Possiamo mostrare il meglio di noi stessi, ottenere dagli altri un segno virtuale di approvazione, grazie ad un semplice “like”. Piccole ricompense immediate che hanno il potere di rafforzare il nostro senso di autostima, la percezione che abbiamo di noi stessi. Ormai l'effimero guida la nostra esistenza.

Ma se dietro a questa abitudine ormai consolidata si celasse, in realtà, una profonda sfiducia in noi stessi, nelle nostre capacità e possibilità?

In una serie televisiva, andata in onda nel Regno Unito, si ipotizzava una società in cui ad ogni persona viene associato un punteggio social, in base alla propria reputazione virtuale e pubblica. I like si ottengono non più solo tramite i social, ma grazie ad un piccolo telecomando in dotazione a tutti nella vita reale. Il barista ti prepara il caffè macchiato caldo? Like. La cassiera del supermercato ti sorride? Like. Sei al gate di un aeroporto? Like alla hostess, allo steward. Sei a bordo dell'aereo e hai atterrato? Like al pilota.

I like accumulati governano la nostra esistenza: consentono di ottenere una promozione sul lavoro, di essere invitati in club esclusivi, di avere una casa più grande. All’opposto un comportamento fuori dagli schemi, un aspetto un po’ trasandato, comportano sempre più “unlike”, una perdita di popolarità, conseguenze negative sempre più crescenti e deleterie.

Per fortuna, tutto ciò è ancora fantascienza. Quale antidoto abbiamo a disposizione? Come possiamo salvarci da questo ipotetico mondo disumano alla Orwell?

Alcuni ricercatori universitari per fortuna vengono in nostro aiuto, quando ci dicono che gli individui che hanno uno scopo concreto nella vita, che investono energie nel perseguirlo, anche a beneficio degli altri, sembrano essere meno influenzati dalla popolarità sui social media. Questo succede grazie alla capacità di preferire e considerare più significativi i benefici a lungo termine, rispetto a piccole ricompense immediate, come quelle date da un like.

Pensiamoci!

Pensiamoci la prossima volta che saremo alla ricerca, a tutti costi, di una frase originale, di una foto, di un filmato da postare sulla base di quanti like ipotizziamo di ricevere.

Pensiamo al fatto che, forse, sarebbe meglio concentrarsi su attività, iniziative che possono avere un’influenza di più ampio respiro nella nostra vita, personale e professionale.

Tu cosa scegli di fare?


 
 
 

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