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Allora il tempo non esiste? Un viaggio nel tempo: seconda tappa.

  • Writer: Carlo Colombo
    Carlo Colombo
  • Mar 17, 2021
  • 2 min read

Updated: Mar 23, 2021

Cos’è il tempo? È reale, tangibile, o è solo figlio della nostra immaginazione? C’è un prima, un dopo, o tutto si confonde? Perché il tempo scorre sempre in avanti? Perché conserviamo i ricordi del passato e non quelli del futuro? Sono domande, a volte bizzarre, che si pongono tutti coloro che sono alla ricerca di una definizione del tempo. A volte anche noi.

Nell’articolo precedente (Che ore sono?) abbiamo incontrato Agostino d’Ippona. Il suo pensiero, le sue riflessioni aiutano ad abbracciare lo scorrere del tempo: la nostra mente è come un metronomo, capace di misurare la scansione ritmica del nostro tempo. Noi avvertiamo il senso del tempo nel luogo che è la sede della nostra vita interiore, delle emozioni, dei sentimenti. Il tempo è irreversibile, gli eventi non procedono mai all’indietro. L’uomo ha bisogno del giorno, della notte, delle stagioni, di eventi ciclici che lo aiutino a capire, a percepire il trascorrere del tempo.

Ancor’oggi i fisici si chiedono se è vero che possiamo scrivere equazioni fondamentali, senza inserire il tempo, allora dobbiamo ancora capire da dove venga la nostra percezione del tempo. Di questa magica illusione travestita da realtà.

La nostra percezione del tempo, non sarebbe altro che un'approssimazione delle tante variabili che succedono a livello microscopico. Ad una scala infinitesima, infatti, lo spaziotempo cessa di essere una rete continua, per quanto fluttuante. Diventa il regno del discontinuo. Una sorta di schiuma, definita “la schiuma dello spaziotempo”. A un livello fondamentale, il tempo può non esistere, può, invece, comparire a livelli superiori.

Un tavolo, ad esempio, appare solido sebbene sia un insieme di particelle, composto per la maggior parte da spazio vuoto. La solidità è una proprietà collettiva, o emergente, delle particelle. Anche il tempo, potrebbe essere una “proprietà emergente” degli ingredienti basilari del mondo, quali essi siano.



Qualcuno ritiene che l’idea di “tempo emergente”, potrebbe mettere d’accordo tutti gli studiosi nel campo della fisica, altri ritengono che l’unica soluzione possibile è eliminare il tempo. In fondo a che cosa serve? Ne possiamo fare a meno?

Per il momento, noi donne e uomini della strada continueremo a misurare lo spazio con il righello, e il tempo con l’orologio. Accontentiamoci.

Un arrivederci alla terza tappa del nostro viaggio nel tempo!


 
 
 

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